Esistono prove certe che le tribù dei nativi d’America, prima ancora che giungessero gli Europei, avessero un rapporto unico con i tesori dei territori dello Yellow Rock Water, ovvero ciò che successivamente si definì Yellowstone. I primi insediamenti umani risalgono a circa 7000 anni fa e tutta la regione delle Montagne Rocciose – dal Monte Rushmore allo Yellowstone National Park – era considerata sacra. La memoria tribale è tramandata con storie, canti e leggende ed esalta perlopiù lo Yellowstone, Riserva della Biosfera e World Heritage Site.
Reperti archeologici testimoniano la presenza di tribù di Nativi d’America vissuti allo Yellowstone almeno 10.000 anni fa. Questo era un percorso tra i principali, che le tribù usavano per la caccia al bisonte, ed oggi il sentiero entra direttamente nel parco. Alcune tribù si spingevano o vivevano in questa zona: Shoshone, Bannock, Blackfoot, Flathead, Nez Perce, Utes, Crows, Piegans, e Paiutes. Immaginate cosa dovevano aver pensato i Nativi quando per la prima volta videro i geyser, le polle sulfuree e le fonti termali calde! Come per altre culture, anche quella dei Nativi d’America è ricca di miti e leggende che erano usati per spiegare fenomeni naturali che non riuscivano a comprendere. I miti più comuni sono quelli della creazione, che narrano storie su come si è formata la terra; altri includono spiegazioni sulla creazione del sole, della luna, delle costellazioni, degli animali, delle stagioni e del tempo. Esistono molti miti legati allo Yellowstone. In tutti i casi nessuno é così persistente come quello che afferma che gli Indiani d’America raramente s’avventuravano in questa zona per la paura che questo luogo incuteva presso le popolazioni tribali, per la vastità, la distesa di pini ed il fenomeno termale esteso ai laghi ed ai fiumi. Un falso. L’interpretazione corrente invece ci suggerisce che i Nativi diedero il nome a questa zona che divenne successivamente Yellowstone National Park. “Mitzi-a-dazi,” o “River of Yellow Rocks.” Più tardi i cacciatori di pelli francesi – i fur trapper – lo tradussero con “Yellow Rock” o “Yellow Stone.”
Cheyenne, Kiowa, Shoshone, Bannock, Blackfeet, Nez Perce e i Crow che vi giunsero in tempi più recenti, conoscono una storia ben differente. Il tema comune nella memoria tribale è la natura sacra della terra chiamata Yellow Rock Water ed il collegamento al luogo, un territorio compatto per uomini e animali con una terra a sostegno, ma ancor poco formata. Dalle origini si intese che la terra del luogo di Yellow Rock Water non era completamente formata. Gli oltre 1550 km² dello Yellowstone con il suo terreno ricco di polle termali è ben lungi dall’essere un luogo di tranquillità.
Gli archeologi solo recentemente hanno iniziato ad investigare e a capire come i gruppi preistorici usassero l’ambiente delle colline e delle montagne, poiché fino a poco tempo fa molti ricercatori credevano che questa zona era troppo ostile per poter ospitare un numero importante di persone. Le montagne erano considerate marginali o in un certo senso poco rilevanti per lo sviluppo culturale poi realmente avvenuto nel bacino e nelle pianure.
Varie tribù hanno usato la zona dello Yellowstone; ciò nonostante il gruppo più comunemente associato con il parco sono gli Shoshone. Non si sa però quando gli Shoshone giunsero nella zona; indizi linguistici del Great Basin indicano che una recente migrazione di popolazioni che parlavano Numic giunse nel 1500 d.C. benché gli Shoshone siano i discendenti di popoli che vissero sulle montagne per migliaia di anni. Cerchi di pietre, probabilmente rappresentativi di luoghi di campi con tepee esistono ancora oggi nel parco. Questa è un’evidenza della caccia effettuata allo Yellowstone, dimora di questi popoli per migliaia d’anni.
Le prime popolazioni tribali vivevano di caccia utilizzando un quantitativo significativo di ossidiana per forgiare coltelli e armi. Le punte delle frecce d’ossidiana fatte allo Yellowstone sono state trovate molto lontane dalla Mississippi Valley, indicandoci che un commercio regolare di ossidiana esisteva tra i Nativi i dello Yellowstone e le tribù ad est.
Uno dei segni più intriganti della presenza d’insediamenti umani allo Yellowstone si può trovare con i cerchi preistorici di pietra, gli stone circles. Ce ne sono molteplici in tutto il parco, e tanti ce ne sono in tutto lo stato del Montana. Sono comunemente chiamati teepee circles, ma la loro origine probabilmente non ha nulla a che fare con i teepee. Si presentano generalmente come pietre per metà interrate, in una forma quasi perfettamente circolare. Benché il suolo si formi molto lentamente allo Yellowstone, alcuni di questi sono quasi completamente coperti dalla terra. Spesso si può trovare una pietra che ne sormonta un’altra, oppure altri cerchi doppi. Nella Lamar Valley ci sono alcuni disegni più complessi che hanno doppie pietre che girano intorno perimetralmente. Questi sono di norma nei luoghi ove non è propriamente facile campeggiare: sulle sponde di montagne o in luoghi remoti, addirittura sulle vette. Si ipotizza che questi cerchi siano molto antichi, risalendo a circa 5.000 anni. Carling Malouf – studioso della University of Montana – ne ha studiati circa 1.200 in tutto lo stato non trovando prove di resti umani. Ha concluso quindi che certamente risalgono al periodo antecedente all’introduzione del cavallo presso i popoli nativi, poiché non ci sono segni di fori per i teepee. Non si conosce quindi la loro funzione, ma si può presupporre che siano stati cerchi di memoria oppure che abbiano avuto a che fare con la religione od una visione. Si trovano in tutto lo Yellowstone ed in particolare nel versante settentrionale.
Nel 1806, quando la spedizione di Lewis e Clark si spostò attraverso questa zona, un uomo di nome John Colter abbandonò la spedizione per unirsi ad un gruppo di cacciatore di pelli. Colter si ritiene sia stato il primo non nativo a visitare la regione e ad aver avuto contatti con i native. Questi Nativi si definiscono Sheepeaters (mangiatori di pecore) , una banda di Shoshone che sopravvisse cacciando bighorn sheep e pescando nelle acque dello Snake, del Madison e dello Yellowstone River.
Nel 1857, il mountain man Jim Bridger guidò una spedizione allo Yellowstone e anch’egli fece ritorno con racconti di fonti d’acqua bollente ed acqua che sputava. Ciò nonostante aveva una reputazione di gran cantastorie ed i suoi resoconti furono spesso ignorati.
I Kiowa hanno una relazione antica con lo Yellowstone che è addirittura precedente al legame tra bisonte e Kiowa; il bisonte ha un significato spirituale e fisico per molteplici culture, quali Lakota, Cheyenne ed altre tribù. Una relazione che s’intreccia ed è collegata alle narrazioni tradizionali e parla dei tempi in cui gli esseri umani ed i bisonti erano un tutt’uno e di come il bisonte sia una presenza antica. “These animals are your brothers. Share the land with them. They will give you food and clothing. Live with them and protect them.”
“Protect especially the buffalo, for the buffalo will give you food and shelter. The hide of the buffalo will keep you from the cold, from the heat, and from the rain. As long as you have the buffalo, you will never need to suffer.”
Così come gli esseri umani ed il bisonte hanno intessuto un’unica relazione, al contempo similarmente hanno fatto il lupo ed il bisonte nonché il lupo e l’uomo. Il lupo ha insegnato all’uomo come cacciare, e come dividere la preda con i suoi simili. Apprendiamo la tradizione del lupo maestro e di come fosse riverito, dagli Cheyenne e dalle altre culture indigene delle praterie, al punto che gli scout del popolo – coloro che guidano, che mettono in guardia ed inviano i messaggi – siano definiti “i lupi”. All’alba ed al tramonto si cerca il predatore e s’ascolta la misteriosa musica del suo canto.
Il viaggio allo Yellowstone è anche l’entrata nel reame dell’orso, il Grande Orso – o come lo definiscono i Blackfeet, il Vero Orso – , il grizzly. Il significato fisico e spirituale dell’orso per i popoli tribali è sommo, dovendone condividere il territorio. Un grande curatore, simbolo di potere, un guardiano ed un padre che può ancora infondere paura: il grizzly è molto di più di tutto ciò. Le narrazioni tradizionali e le spiegazioni ci insegnano che il grizzly porta potere e doni al popolo ed è per questo che prevale nel simbolismo e nell’arte. I Nimiipuu, i Nez Perce, ci spiegano come gli orsi grizzly possiedano la conoscenza di come s’attraversano le Bitterroot Mountains sul Lolo Trail, poiché furono proprio i grizzly a segnarne il tracciato. I Nez Perce usavano questi antichi sentieri nel raggiungere lo Yellowstone e le praterie a ridosso.
L’estate allo Yellowstone può definirsi Indian summer, considerando il numero di powwow indiani (raduni) che si svolgono durante l’estate. Attirano membri delle tribù verso lo Yellowstone Park, ed aiutano a mantenere viva la cultura dei Nativi americani.
Tra i luoghi sacri dei Nativi allo Yellowstone – benché la dislocazione sia ovviamente approssimativa – si segnalano:
FISHING BRIDGE, la zona del Fishing Bridge.
THE ABSAROKAS, un’area remota di prati sui monti Absarokas, nei pressi dei confine orientali del parco.
LO SCHELETRO misterioso: nel 1996 un pescatore cercava un buon posto per pescare sulle sponde di uno dei tanti laghi del parco, quando inciampò in uno scheletro umano. Lo raccontò ad un ranger ed immediatamente furono fatte ampie ricerche su questi resti. Con estrema sorpresa s’attestò che le ossa risalivano ad almeno 100 anni prima. Numerose tribù locali furono consultate e il consenso generale attestò che le ossa appartenevano probabilmente ad un Crow. La parte più interessante della storia è che alla fine il corpo fu re-interrato ove fu trovato, alla presenza di membri della tribù Crow che presidiarono alla cerimonia.
Ecco una breve lista di ulteriori ritrovamenti di manufatti nativi scoperti nel Parco:
Punte di frecce sono state ritrovate a Sulphur Mountain, nella zona di Crater Hills nella Hayden Valley.
Le sponde lacustri delle isole di Rocky e Sandy Molly contengono alcuni manufatti. Quattro punte di frecce, uno scalpellino, un coltello e numerose schegge. Questa zona era ampiamente usata dagli indiani. Oggi però l’area è chiusa per proteggere i nidi dei pellicani bianchi.
Un’area idrotermale sopra Lone Star Geyser vicino al Firehole River ha messo alla luce 17 differenti manufatti.
Una punta di lancia è stata trovata a Norris.
Un coltello di quarzo é stato trovato sulla curva vicino a Little America Flats tra Roosevelt e la Lamar Valley.
Le pendici settentrionali del Mt. Everts contengono luoghi archeologici di Nativi americani. Ci sono rovine che si attribuiscono agli Shoshone. Sembrano essere stati recinti abbandonati oppure trappole per animali.